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Dalla Lega parte la riforma dei tribunali che si occupano di asilo politico ai migranti

Cento giuristi si schierano con Iolanda Apostolico: «Dal governo un’aggressione intollerabile»

Il centro di permanenza per il rimpatrio di Pozzallo

Dopo aver reclamato le dimissioni di Iolanda Apostolico, la prima giudice ad aver disapplicato il decreto Cutro, postando a più riprese video sulla sua partecipazione a una manifestazione del 2018 a sostegno dei migranti bloccati sulla nave Diciotti, la Lega si prepara a calare sul tavolo un’altra carta. Con il probabile obiettivo di risolvere alla radice il problema che si è aperto con le diverse decisioni dei giudici che dopo Apostolico continuano a sconfessare la scelta del governo di trattenere i richiedenti asilo nei centri di permanenza per il rimpatrio, nella fattispecie quello di Pozzallo. L’uovo di Colombo per il partito di Matteo Salvini dovrebbe essere una riforma che modifichi struttura e compiti delle sezioni dei tribunali specializzate in materia di immigrazione, proprio quelle da cui stanno provenendo le sentenze e le ordinanze sgradite al governo.

Non è chiaro se sarà la stessa Lega a presentare un vero e proprio articolato in materia. Quel che è certo è che il partito guidato dal vicepremier e ministro dei Trasporti è già al lavoro per suggerire un cambiamento delle sezioni dei tribunali specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea. Lo scopo dichiarato è offrire alcune proposte agli alleati di governo, così da rivedere composizione e prerogative delle sezioni, per «garantire una maggiore celerità nei responsi e una piena terzietà dei pronunciamenti».

Se nessuna dichiarazione ufficiale arriva da Salvini, che oggi (10 ottobre) a Trento per la campagna elettorale è tornato sul tema dei centri di permanenza per il rimpatrio, senza i quali «è più difficile espellere i clandestini che commettono dei reati», dal Csm giunge un primo commento. «Ogni iniziativa tesa a rendere più efficace l’azione giurisdizionale non può che essere salutata con favore L’importante è che essa tenga conto da un lato della rilevanza dei diritti che vengono di volta in volta messi in gioco e, dall’altro, della congruità della riforma con l’assetto ordinamentale e con le risorse a disposizione, realtà che troppo spesso riforme recenti non hanno considerato», afferma il consigliere di Area Marcello Basilico.

C’è attesa intanto per una nuova ordinanza di Apostolico sul decreto legge Cutro, che dovrà arrivare entro domani. La magistrata deve pronunciarsi in particolare sul provvedimento con cui il questore di Ragusa ha disposto il trattenimento di quattro tunisini che erano sbarcati a Lampedusa. A suo sostegno arriva un documento sottoscritto da un centinaio di intellettuali, in gran parte giuristi, come primo firmatario Luigi Ferrajoli. L’attacco che le è stato «rivolto dal governo, e in particolare del ministro Matteo Salvini è un’aperta aggressione a due fondamentali principi della Costituzione repubblicana: la separazione dei poteri e l’indipendenza della giurisdizione e la libertà di riunione esercitata dalla cittadina Apostolico», affermano i firmatari che tra l’altro puntano l’indice contro «l’illegittima operazione di dossieraggio» messa in piedi contro la magistrata. Si può criticare il provvedimento giudiziario, «ma non è tollerabile, in uno stato di diritto, che il potere politico aggredisca il/la giudice che lo ha emesso, con insulti e minacce dotate di una carica intimidatoria senza precedenti nel pur lungo e penoso conflitto tra politica e giustizia che avvelena il nostro paese da oltre trent’anni».

Nella foto il centro di permanenza per il rimpatrio di Pozzallo

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