Il giallo non è ancora chiarito. Anzi. Gli interrogativi su chi abbia girato il video, diffuso dal ministro Matteo Salvini, che immortala la giudice catanese Iolanda Apostolico, prima a bocciare il decreto Cutro non convalidando i trattenimenti di 8 tunisini richiedenti asilo, a una manifestazione del 2018 contro il divieto di approdo deciso dall’allora capo del Viminale per 150 profughi, sono tutti aperti.
«Il mio assistito non ha confessato nulla e di conseguenza non può aver ritrattato», dice l’avvocato Christian Petrina che assiste il carabiniere indicato nei giorni scorsi come l’autore del filmato.
Intanto il ministro della Giustizia Carlo Nordio diffonde una nota per precisare di non aver mai disposto un’ispezione a Catania e tantomeno di aver mai avviato un procedimento disciplinare a carico di Apostolico, come riportato da alcuni siti: «a seguito di 4 interrogazioni parlamentari, essendo doveroso rispondere, ho dato mandato alle articolazioni competenti del Ministero di acquisire articoli di stampa e pubblicazioni sui social media relativi alla giudice di Catania, Iolanda Apostolico. Non si tratta di un accertamento ispettivo né tanto meno dell’avvio di un’azione disciplinare».
Le interrogazioni, presentate o almeno annunciate dai partiti della maggioranza già la scorsa settimana, sono accomunate dalla richiesta di inviare gli ispettori alla procura di Catania. E sollevano il problema della terzietà e imparzialità della magistrata, soprattutto alla luce del video che la riprende alla manifestazione.
Video il cui autore resta avvolto dal mistero. Ieri il sindacato dell’Arma Sim aveva smentito che il militare avesse confessato le riprese. Oggi il legale del carabiniere, finito nella bufera, nega decisamente che il suo cliente abbia mai ammesso con i superiori alcunché. «Peraltro - spiega Petrina, esperto di diritto militare - in questi casi ci sono delle procedure da seguire previste dalla normativa militare».
Una «confessione» del genere, soprattutto alla luce delle polemiche scatenate dal filmato, sarebbe dovuta passare per una relazione di servizio che, invece, non esisterebbe. Sul caso si era pronunciato, ieri, durante il question time anche il sottosegretario all’Interno Molteni che aveva parlato di ritrattazione del militare. «Se non c’è una confessione non può esserci una ritrattazione», ribadisce Petrina.
E allora chi ha filmato la Apostolico? L’interrogativo è stato posto oggi al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha risposto al question time al Senato. «Il video non proviene da documentazione della questura di Catania. - ha spiegato ribadendo una nota di giorni fa della stessa questura - In nessuno degli atti redatti all’epoca è menzionata la dottoressa Apostolico. I fatti attinenti alla diffusione di video sono ora all’attenzione della procura». La Lega aveva fatto sapere che 4 dei migranti liberati dalla Apostolico sono irreperibili.
«Assolutamente no - replica la loro legale - So dove sono e li farò andare negli uffici immigrazione perchè gli venga notificato il diniego all’asilo. Si sono allontanati dal centro di Pozzallo perchè avevano un permesso di soggiorno provvisorio dopo la richiesta di protezione internazionale, ma sono tutti da parenti».
Caricamento commenti
Commenta la notizia