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Bronte si risveglia sotto la cenere, dal Comune divieti di transito e un piano di pulizia

Il nuovo parossismo dell’Etna non ha risparmiato Bronte, la «città del pistacchio», che oggi è diventata nera. Durante la notte una spessa coltre di cenere vulcanica ha ricoperto i tetti e le strade della città.

Effetti anche sull'agricoltura della provincia. Coldiretti parla di «una vera e propria calamità quotidiana che le aziende agricole devono affrontare con l’impiego massiccio di manodopera: per la pulizia di strutture e coltivazioni servono tempo, acqua e quindi con costi insostenibili».

E il sindaco Pino Firrarello ha firmato un’ordinanza per «limitare i pericoli alla circolazione» che istituisce «il divieto di circolazione di motoveicoli, ciclomotori e, comunque, di tutti i veicoli a due ruote nel centro abitato e su tutte le strade di proprietà del Comune fino alla cessazione dei pericoli costituiti dalla presenza di cenere vulcanica sulla sede stradale». Inoltre limita nel centro abitato e sulle strade di proprietà del Comune la velocità dei veicoli a 30 chilometri l’ora.

In un post su Facebook il sindaco ha pubblicato 5 foto che testimoniano il problema della cenere accompagnate da queste parole: «Buongiorno cari concittadini, stamattina l’assessore alla Protezione Civile Massimo Castiglione, la giunta e all’ufficio tecnico hanno preparato un piano di intervento per la rimozione della cenere, che ha visto interessati da subito ospedale e scuole.
Nel corso della giornata l’intervento di spazzamento proseguirà per le vie del paese».

Nella gallery le foto postate su Facebook dal sindaco di Bronte.

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