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Le ultime immagini di Elena Del Pozzo viva: in tv i fotogrammi dell'auto prima e dopo il delitto

Le immagini inedite mostrate ieri sera dalla trasmissione tv Quarto Grado (Rete 4) danno ulteriore conferma del piano criminale di Martina Patti, la giovane di 23 anni in carcere per avere ucciso la figlia Elena, di nemmeno 5 anni, e di averne nascosto il corpo in una buca scavata sul luogo del delitto, un terreno a poche centinaia di metri dalla propria abitazione, a Mascalucia. Sono immagini riprese dalle telecamere che si trovano lungo la strada fra la casa, una villetta fuori dall'abitato del paese, e il terreno, il «campo» come lo chiama la giovane mamma nella sua confessione.

Prima immagine alle 13.30 di lunedì 13 giugno. Poco prima Martina è andata a prendere la figlia Elena alla scuola materna di Tremestieri Etneo, le telecamere interne dell'asilo hanno ripreso il momento in cui la piccola salta addosso alla mamma e la abbraccia. Un fotogramma dello stesso video, con Elena in maglietta bianca e pantaloncini gialli, era stato diffuso la sera di lunedì 13 anche dai carabinieri, quando ancora si pensava al rapimento, come raccontato inizialmente dalla stessa Martina Patti. Adesso - nel frame dal video della videosorveglianza stradale - mamma e figlia sono tutte e due sulla 500 grigia di Martina. La telecamera registra il passaggio dell'auto. La ragazza è al volante con lo stesso abito di colore azzurro delle immagini della scuola. Elena, invece, è nel sedile passeggero, rannicchiata e senza cinture di sicurezza, la maglietta è bianca come quella del filmato della materna.

Martina ed Elena vanno a casa, la mamma racconterà che la bambina ha mangiato un budino e ha guardato i cartoni sul cellulare. Di certo, le telecamere, 24 minuti dopo il primo passaggio, registrano nuovamente il transito dell'auto, che marcia in direzione opposta, da casa verso il luogo del delitto. Martina Patti è al volante, al suo lato la bambina non c'è, ma nell'immagine ripresa dalla telecamera di fronte si intravedere la piccola seduta dietro, sul lato guidatore, con la mamma davanti al volante.

Bisogna attendere un'ora e 9 minuti per vedere la 500 di Martina Patti tornare indietro: la bambina non c'è. Quarto Grado fa notare anche che a un certo punto la giovane cerca qualcosa nel cassetto della vettura. Che cosa? Impossibile saperlo. E inoltre bastano 69 minuti per uccidere la figlia con 11 coltellate, scavare la buca, seppellire il corpicino e tornare indietro? Forse la fossa era stata scavata prima, già al mattino. Anzi, il giornalista e scrittore Carmelo Abbate, di Castelbuono, in trasmissione dice che la circostanza è certa, provata: Martina di mattina si è recata in quel campo e ha scavato la fossa dove avrebbe seppellito sua figlia. Tutto ciò conferma quello che il gip scrive nell'ordinanza di custodia, cioè che la giovane assassina è lucida e calcolatrice.

Sul fronte del movente si scava ancora, guardando le immagini e le storie postate sui social dal padre della bambina, Alessandro Del Pozzo. Immagini di gioia per la bambina assieme al padre ed alla nuova compagna di lui, circostanza che potrebbe avere scatenato la folle gelosia di Martina Patti. Ma le ipotesi sul movente cominciano a diventare molteplici.

 

 

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