Un Canadair vola su monte Calcinera per spegnere un vasto incendio boschivo: effettua un lancio sulle fiamme dell’acqua con cui si era rifornito in mare, si abbassa e impatta con la carena sul terreno e poi esplode. È la dinamica dell’incidente aereo avvenuto nel Catanese che è stato ripreso da alcuni telefonini e il cui video è stato diffuso dal corpo Forestale della Regione Siciliana.
La deflagrazione ha causato anche un incendio che ha reso ancora più difficile l’intervento dei soccorritori e le ricerche dei due piloti a bordo, che non sono stati ancora trovati.
L’aereo era decollato da Lamezia Terme, nel Catanzarese, ed era impegnato nelle operazioni di spegnimento di un incendio boschivo in territorio di Linguaglossa, la cui origine non è stata accertata e che in serata è stato quasi domato. Il velivolo aveva prelevato dell’acqua in mare davanti alla città di Giarre e dopo una virata sul monte Calcinera aveva effettuato un lancio nella zona centrale del rogo. Nelle immagini si vede il Canadair 28 abbassarsi e «toccare» con la carena il terreno. Subito dopo l’esplosione e l’incendio, mentre qualcuno urla «mio Dio, non è possibile...».
Alla tragedia ha assistito personale della Forestale regionale che era presente sul posto e che ha dato subito l’allarme. Per i soccorritori l’intervento è stato difficile perché la zona è impervia e non ci sono strade per raggiungere il luogo dove c'è il relitto del velivolo distrutto dall’esplosione.
Sono intervenuti subito i vigili del fuoco, anche con una squadra Speleo alpino fluviale (Saf) e con l’elicottero Drago 146 decollato da Catania, personale della Forestale, che ha impiegato anche un proprio elicottero, e medici del 118 e dell’elisoccorso. Ma le ricerche dei due piloti, finora, hanno avuto esito negativo. Col passare del tempo cresce l’angoscia e diminuisce la possibilità di un ritrovamento miracoloso. Con il buio le operazioni saranno sospese e riprenderanno domani all’alba, anche con l’uso di droni in dotazione ai vigili del fuoco. Sull'accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Randazzo delegati dalla Procura di Catania che sta valutando di aprire un fascicolo per disastro aviatorio colposo per accertare le cause della tragedia.
«Esprimo profondo cordoglio- dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - per la morte dei due piloti impegnati insieme ai nostri uomini e donne del Corpo forestale della Regione e della Protezione civile in attività di prevenzione e spegnimento incendi sull'Etna. Sono vicino alle famiglie e ai colleghi di lavoro colpiti da questa tragedia». «Ci sono state diverse esplosioni dopo che il Canadair è caduto - conferma il direttore della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina - l’aereo è distrutto e i vigili del fuoco stanno cercando i due piloti che sono della società Babcock che fornisce il servizio dei canadair in Italia».
Il primo maggio di questo anno era stato rinnovato dal ministero dell’Interno il contratto alla società Babcock Mcs Italia fino al 31 dicembre 2024. La società, come si legge sul suo sito, è leader di servizi medici di emergenza aerea (Ems), antincendio aereo e operazioni Oil and gas (O&G) aeree. È presente nel nostro Paese con 48 basi. Babcock da oltre 35 anni fornisce servizi antincendio aerei, operando in Europa e Canada con oltre 500 professionisti. Babcock Italia ha diffuso una nota, confermando «purtroppo - si legge nel comunciato - che oggi è avvenuto un incidente che ha coinvolto un aereo canadair durante una missione antincendio a Linguaglossa, nel Catanese. Babcock sta assistendo le autorità locali nelle operazioni di soccorso e la nostra prima priorità è fornire supporto alle persone coinvolte nell'incidente e alle loro famiglie. Sulle cause dell’incidente sarà effettuata un'indagine approfondita».
E dal Veneto è giunto un messaggio di affetto. «Voglio esprimere la mia vicinanza, e quella dell’intero Veneto, per i piloti coinvolti nel grave incidente al canadair dei vigili del fuoco - dice il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia - occorso oggi pomeriggio in Sicilia. Persone coraggiose che hanno anteposto il senso del dovere verso la comunità all’incolumità delle loro stesse vite». Zaia si dice «profondamente addolorato e colpito» per l'incidente e conclude così: «Il pensiero va ai piloti ancora dispersi, alle famiglie, all’intera comunità dei vigili del fuoco e dei soccorritori impegnati in questi difficili momenti».
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