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L'amore nella terza età: successo a Giarre per lo spettacolo "Innamorarsi a settant'anni"

Il tema serio, ipocritamente evitato dai benpensanti, dell'amore fisico e sentimentale nella terza età, è affrontato in chiave comico-sentimentale, con grandissimo successo, sabato e ieri, nella commedia in tre atti “Innamorarsi a settant'anni” di Giancarlo Migliorini, messa in scena al teatro “Rex” di Giarre dalla Compagnia “Insieme a Teatro”, per la regia di Francesca Le Mura Carbonaro, che ritroviamo , come sempre in un ruolo chiave e determinante, insieme a uno strepitoso Melo Ingegnosi.

La coppia è affiancata dagli affiatatissimi Giusy Cordaro, Enza Leonardi, Peppino Panebianco, Nunzia Fulco, Maria Rita Di Paola, Salvo Cardillo ed Eugenia Maccarone. Trascinanti e applauditi a scena aperta, sia nei momenti comici, sia in quelli di riflessione su un tema di così scottante attualità, hanno emozionato e commosso tutti.

Il secondo appuntamento con il calendario della stagione teatrale della compagnia giarrese ha proposto una scelta coraggiosa e interessante perché fa riflettere tra ironia ed esilaranti gag su un tema davvero scottante, che riguarda la condizione delle persone “anziane” per età anagrafica, ma sentimentalmente ancora capaci di amare e di innamorarsi.

I figli crescono, diventano grandi, creano la loro nuova famiglia, realizzano i loro progetti per il futuro, ma i genitori spesso non compaiono più in quei progetti. Come dice lo stesso Migliorini: “É strano come i figli siano sempre la parte più importante nei progetti dei genitori, ma i genitori non facciano mai parte dei progetti dei figli. Forse perché, superata una certa età, non hanno più il diritto di pensare al futuro”’, alla felicità, come se ci fosse una garanzia che scade, come quella di una lavatrice, e quella dei genitori anziani ormai, secondo loro è scaduta da un bel pezzo.

Tommaso De Luca (Melo Ingegnosi), un anziano attore di teatro rimasto vedovo prematuramente, è in convalescenza per una brutta polmonite , certificata da un medico donnaiolo e accomodante(Peppino Panebianco) e ha bisogno di essere assistito.

Le due figlie, Rosa e Michela (Nunzia Fulco-Maria Rita Di Paola) sposate, devono occuparsi delle loro famiglie e non possono dedicarsi al padre. Decidono così di assumere una badante fissa che lo curi giorno e notte e gli faccia le punture necessarie.

Nel grande appartamento dell’ex attore si crea un via vai di persone, a cominciare dalla spassosissima coppia di portinai, perfettamente interpretata dai convincenti Eugenia Maccarrone (Lisetta)- Salvo Cardillo (Giovanni) e da Luisina (splendidamente caratterizzata da Enza Leonardi), una stravagante poco attraente vicina del piano di sopra, che si occuperebbe ben volentieri di Tommaso con lo scopo di accasarsi, ma Tommaso è sì ancora debole ma non fesso.

Dopo un primo esperimento con Jole, una badante, giudicata dalle figlie troppo allegra (Giusy Cordaro), per il tipo di cura ‘indolore’ praticato, sembra che abbiano poi trovato la persona giusta in Teresa Taverna (Francesca Le Mura Carbonaro), una coetanea che ha passato la vita a fare opere di assistenza in giro per il mondo, con la quale scopre di aver condiviso le prime esperienze di teatro a scuola, e non solo.

Dopo qualche mese Tommaso si è completamente ristabilito. Teresa ha terminato il suo compito e deve fare le valigie. Questa convivenza occasionale ha permesso di riscoprire una affinità di carattere che complica un po’ le cose.

Le due figlie, intanto, subiscono un tracollo finanziario e sperano che il padre, ancora una volta, le rimetta “all’onore del mondo”.

Basterebbe che egli vendesse la casa dove vive. Cosa se ne fa di un appartamento così grande lui che è solo?

Tommaso, però, “consigliato” dalla voce fuoricampo della defunta amatissima moglie (prestata dall’attrice Maria Rita Leotta) ha altri programmi... bellissimo e romantico il finale, a lungo applaudito.

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