In scena il 21 maggio al Centro Zō di Catania lo spettacolo teatrale “C’è nessuno” che si occupa del rapporto delle giovani generazioni con Internet, i media e i videogiochi.
Un rapporto che specie in questo periodo di pandemia sta creando maggiore dipendenza.
Da qui è nato il fenomeno degli Hikikomori, ossia ragazzi chiusi in casa che rifiutano ogni rapporto che non abbia la mediazione della rete. Regista dello spettacolo è Gioacchino Cappelli, insieme a Sebastiano Sicurezza e Salvatore Tornitore. Dai 16 ai 24 anni, Cappelli ha privilegiato il rapporto con il virtuale, a fatica ha conseguito la maturità fino ad arrivare al progetto dello spettacolo.
"Il lavoro non vuole condannare o giustificare il fenomeno, ma vuole mettere in luce piaceri e malesseri che causano il fenomeno stesso", si legge in una nota.
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