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Da Giarre fino alla Mongolia in moto: al via l'avventura di un industrial designer

GIARRE. Da Giarre, città ionico-etnea a 35 chilometri da Catania fino alla Mongolia, attraversando in solitaria il deserto del Gobi, a bordo della sua moto.

Attraverserà 24 paesi, lungo un itinerario di quasi 28 mila chilometri.

Con i colori del Moto Guzzi Club "Aquile dello Jonio", è partito con la missione di portare attraverso tutti i Paesi che attraverserà un messaggio di pace, solidarietà e fratellanza, recando le bandiere dei "Bambini del deserto" di cui è ambasciatore e dell'associazione "I volontari del tutti insieme" di cui e membro.

Questa la nuova avventura di Ottavio Patanè, giarrese, 48 anni, industrial designer, con la passione dell'intercultura.

Sposato con Sabina e papà di Demetrio, Ottavio da dieci anni a bordo della sua moto, assolutamente da solo e via terra andata e ritorno è un moderno esploratoree messaggero di pace e di fratellanza, che si affida alle sue sole forze e ad eventuale assistenza delle persone che incontra durante le sue esplorazioni/missioni, con l'obiettivo di portare messaggi positivo di fratellanza e di conoscere luoghi e culture diverse. "Nel mio ultimo viaggio in Africa - racconta - ho percorso circa 17.000 chilometri dalla Sicilia al Senegal andata e ritorno risalendo la penisola e passando per Francia, Andorra, Spagna, Portogallo, Marocco, Sahara occidentale, Mauritania e Senegal. Anche in questo viaggio ho dovuto improvvisare giorno per giorno per fronteggiare le immancabili difficolta man mano incontrate: dalla terribile escursione termica del deserto che passava dai 49 gradi del giorno alle bassissime temperature notturne; ai guasto meccanici; all'usura del mezzo alle imprevedibili forature. Il tutto affrontato con le mie pochissime attrezzature determinate dalla necessita di limitare al massimo il volume e il peso da trasportare in moto".

Lui tuttavia ama il deserto.

"Ho fatto tappa in diversi villaggi - racconta - nei deserti fra il Marocco, il Sahara occidentale e la Mauritania e sono stato in particolare in un villaggio per una missione dell'organizzazione umanitaria non governativa "Bambini nel deserto", con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei bambini del Sahara e del Sahel in settori vitali come : acqua cibo, sanità, istruzione, infanzia, sviluppo economico e migrazioni". Adesso si trova gia in viaggio per questa nuova missione che, dopo aver risalito la nostra penisola, lo porterà ad attraversare Grecia, Turchia, Armenia, Georgia, Arzebaijan, Russia, Mongolia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Serbia, Bulgaria, Macedonia e Albania. Alla partenza dal sagrato della chiesa parrocchiale "Regina Pacis" di Giarre c'erano molti amici del Moto Guzzi Club "Aquile dello Jonio" e del Gruppo "I volontari del tutti insieme" a salutarlo e c'era pure il parroco, don Vittorio Sinopoli, bocconista, che ha benedetto Ottavio e la sua moto."Con il suo viaggio e la sua missione - ha detto tra l'altro don Vittorio - Ottavio dimostra a tutti noi il senso della testimonianza di amore, solidarieta e fede che deve contraddistinguere ogni cristiano".

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