L’operazione Kynara della polizia di Catania, che stamattina (15 dicembre) ha portato all’esecuzione di 30 arresti (23 in carcere e sette ai domiciliari) e al collocamento in comunità di un minorenne (all’epoca dei fatti), nasce sulla base di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguite dalla squadra mobile – sezione antidroga della questura di Catania. Accoglie gli esiti di una complessa ed articolata attività investigativa avviata nel mese di agosto 2020.
L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia. Le attività hanno tratto origine dal monitoraggio del corriere calabrese Concetto Paolo Ficara, che sembrerebbe avere rifornito di stupefacenti alcuni trafficanti catanesi tra i quali Sebastiano Fabio Musumeci, operante nel rione San Cristoforo. Sin dai primi approfondimenti investigativi sarebbero emerse frequenti e costanti consegne di ingenti quantitativi di cocaina da parte del corriere calabrese in favore sia di trafficanti catanesi, tra i quali Musumeci, sia di alcuni acquirenti operanti nelle province di Siracusa e Palermo.
La mattina del 3 dicembre del 2020, Ficara, dopo avere consegnato una partita di cocaina al catanese Orazio Maugeri, si sarebbe recato a Siracusa per consegnare un altro carico di stupefacente a Vincenzo Davì, arrestato subito dopo poiché trovato in possesso di 3 chili di cocaina appena consegnatigli.
Dopo l’arresto di Vincenzo Davì, il traffico di cocaina sull’asse Reggio Calabria-Catania sembrerebbe essere stato gestito direttamente dal trafficante calabrese Saverio Zoccoli. A partire dal gennaio 2021, infatti, Zoccoli, avvalendosi dei propri corrieri, tra i quali Giuseppe Celentano e Paolo Nicita, risulterebbe avere fornito settimanalmente, con ingenti quantitativi di cocaina, i distributori catanesi Alberto Bassetta e Giacomo Ravasco, i quali si sarebbero poi occupati di rivendere i carichi di droga, oltre che vari acquirenti catanesi, palermitani e siracusani. Bassetta e Ravasco (quest’ultimo già sottoposto a misura cautelare a seguito di arresto in flagranza) sarebbero affiliati al gruppo criminale capeggiato dal pregiudicato Michele Vinciguerra, detto u cardunaru, membro di rango apicale del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi (sono rispettivamente genero e nipote). Nel medesimo gruppo criminale, caratterizzato da una precisa ripartizione interna di ruoli tra i membri, sembrerebbero essere stabilmente inseriti, altresì, Giuseppe Condorelli e Vito Finocchiaro.
L’8 aprile del 2021, Michele Vinciguerra è stato scarcerato dopo avere scontato un lungo periodo di detenzione a seguito di più condanne anche per associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Non appena tornato in libertà, lo stesso sembrerebbe avere ripreso immediatamente le redini della propria consorteria delinquenziale, che costituisce un’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi nel rione San Cristoforo di Catania, dedicandosi verosimilmente al traffico di cocaina e incontrandosi, in più occasioni, col trafficante Saverio Zoccoli, appositamente giunto a Catania dalla Calabria.
Le indagini hanno consentito di rilevare la probabile diversificazione dei ruoli rivestiti dai vari appartenenti all’associazione criminale, i quali si occupavano delle diverse mansioni necessarie alla conduzione dell’illecita attività: approvvigionamento della sostanza; stoccaggio, confezionamento e distribuzione della stessa; gestione del denaro della «cassa comune» alimentata dagli introiti del traffico di droga e ridistribuzione degli utili tra i vari sodali. È stato documentato l’arrivo dei carichi che giungevano nella città di Catania dalla Calabria e gli incontri con i corrieri per la cessione della sostanza che avvenivano in località prestabilite.
Effettuate anche numerose attività di riscontro con diversi sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (complessivamente, 41 kg di cocaina e 2 di hashish) e di armi (una pistola revolver con matricola abrasa e 41 cartucce calibro 32).
Nel video le fasi della consegna dei pacchi di droga
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