Ritorna a farsi sentire l’Etna, con un’attività esplosiva dalla Bocca Nuova, ma non a farsi vedere: il maltempo ad alta quota, con nuvole che nascondono la zona sommitale, impedisce osservazioni dirette della nuova fase eruttiva. Così l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania si affida agli strumenti che tengono sotto stretto controllo «Idda» (Lei), la «montagna», come la chiamano i catanesi.
La simulazione dell’eventuale dispersione delle ceneri vulcaniche indica una direzione verso i quadranti orientali. L’ultima eruzione, iniziata il 27 novembre del 2022, si era conclusa la sera del 14 febbraio scorso. La nuova fase esplosiva è stata registrata oggi dalle 17 dall’Ingv e sembra senza emissione di cenere vulcanica. L’allerta per i voli, il Vona, è di colore arancione e, al momento, l’attuale fase eruttiva dell’Etna non impatta con l’attività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania che è pienamente operativo.
Dal punto di vista sismico continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori alti e la sorgente del tremore risulta localizzata tra crateri Bocca Nuova e Sud-Est. Dalle 16.44, inoltre, è in corso uno sciame sismico nell’area sommitale del vulcano attivo più alto d’Europa. L'evento di maggiore energia, al momento di magnitudo 1.9, è stato registrato alle 17 dagli strumenti dell’Ing di Catania. L'Ingv ha registrato variazioni clinometriche alle stazioni sommitali, a Punta Lucia e Pizzi Deneri, che hanno cumulato al momento circa 2 microradianti e che sono visibili anche se con variazioni molto ridotte alle stazioni di media quota, dai Dammusi.
Segnali di una possibile ricarica di magma nei condotti interni dell’Etna c'erano stati nella notte con eventi sismici di discreta energia attorno al vulcano, con magnitudo oltre i 3.0, che sono stati avvertiti dalla popolazione della zona, anche se non collegabili con certezza all’attività eruttiva in corso. A lanciare l’allarme era stata la Protezione civile della Regione Siciliana che nel primo pomeriggio ha fatto scattare l'«allerta rosso» sull'Etna per «l'altissima probabilità di accadimento imminente o in corso di fontane di lava». Il capo del dipartimento, Salvo Cocina, ha inviato i «Comuni ad attivare i centri operativi comunali, le proprie strutture e il volontariato nonché le misure previste nel Piano di Protezione civile».
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