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La Regione: «Saremo al fianco delle aziende che investono nelle eccellenze della Sicilia»

A Catania si è chiusa la quarta edizione di Spumanti dell’Etna, un’occasione per promuovere una delle eccellenze siciliane.

La sessione mattutina è stata caratterizzata dallo svolgimento a Palazzo Scammacca della masterclass di approfondimento «Non chiamateli rosé», condotta da Francesco Chittari, docente di Fondazione italiana sommelier. Protagoniste le aziende etnee che si caratterizzano per la produzione di spumanti rosati dell’Etna.

Nel pomeriggio grande successo per il talk/degustazione «Le bollicine come scoperta di territori», nel corso del quale sono stati evidenziati gli elementi essenziali di una buona proposta enoturistica. Grande rilievo è stato attribuito ai racconti, alla cronaca e alla narrazione di quanto caratterizza la visita in cantina. Attraverso foto di paesaggi e la degustazione alla cieca di alcune etichette, sono emerse le diverse caratteristiche organolettiche e gli aspetti climatici e ambientali dei luoghi di produzione.

In serata l'evento si è concluso a Palazzo Biscari, preziosa testimonianza del barocco siciliano, dove si è registrata la presenza di ricchi banchi d’assaggio con numerose e prestigiose aziende etnee che producono vini spumanti metodo classico in diverse declinazioni.

Grande partecipazione degli chef siciliani che hanno proposto un percorso gastronomico con diciotto differenti piatti gourmet cucinati ad hoc per l’occasione e in perfetta combinazione con le etichette di spumanti presenti in degustazione.

Presente a Palazzo Biscari anche il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino (nel video), che ha sottolineato l’importanza delle eccellenze per la promozione del territorio. «La Regione - ha detto - sarà al fianco dei distretti produttivi e soprattutto delle aziende, piccole e grandi, che vorranno continuare a investire in Sicilia per fare crescere le eccellenze della nostra terra. Il mondo guarda con ammirazione queste produzioni e noi dobbiamo tutelarle e lavorare per renderle sempre più redditizie per il tessuto imprenditoriale dell'Isola».

 

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