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Ad Aci San Filippo la Via Crucis è dedicata ai migranti morti in mare

Domenica alle 20 ad Aci San Filippo, si inaugura la Via Crucis del migrante, «Aggrappati a una Croce», alla presenza del parroco Roberto Strano. E’ stata realizzata nella sede dei locali della sede dell’Azione cattolica parrocchiale di Aci San Filippo. Sarà possibile visitarla nei giorni 3/4/5 aprile dalle ore 19.00 alle 20.30 ed il 6 aprile, sabato santo, anche la mattina dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 20. I cristiani ricordano il giorno del Venerdì Santo la crocifissione di Gesù Cristo. Secondo le Scritture, Cristo resuscitò la domenica di Pasqua liberando l’umanità dal peccato. L’Azione cattolica ha dedicato la Via Crucis a tutti migranti morti in mare. Sarà occasione per ricordare anche le vittime di Cutro in Calabria e le migliaia di uomini, donne e bambini che, in fuga da guerre, fame, oppressioni e violenze, finora hanno perso la vita nelle acque del Mediterraneo, troppe volte a poche centinaia di metri dalle coste italiane.

Le quattordici stazioni della croce, i tre episodi della vita pubblica di Gesù (il Battesimo, l’Ultima Cena e il Getsemani) ed i barconi dei migranti ricordano la passione e crocifissione di Gesù in comparazione al viaggio in mare dei migranti. Le meditazioni sono state curate da Maria Catena Sorbello, la struttura è stata realizzata da Alfio Andronaco e Rossella Battiato, giovani della comunità parrocchiale.
«La Via della Croce è difficile da percorrere - dice il parroco Roberto Strano - perchè richiede il coraggio di salire con Cristo al Calvario, accettando con fede tutto quello che questo cammino ci chiede di affrontare: il silenzio, il rifiuto, la sofferenza e il totale abbandono alla volontà di Dio e condividiamo la croce di Cristo. Il Mediterraneo, mare che unisce le diverse culture, è ancora una volta scenario del Calvario. Ritorni la straordinaria bellezza del Mare Nostrum, oggi purtroppo divenuto Mare Mostrum che ingoia la vita di uomini, donne e bambini alla ricerca di un’ancora di salvezza».
«I viaggi della speranza - afferma Sebastiano Catalano, presidente Ac - non devono più trasformarsi in viaggi di morte. I naufraghi di Cutro, lungo la traversata del mare, hanno vissuto la Croce di Cristo. In questa Pasqua invochiamo il dono della pace e il rispetto di ogni vita umana».

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