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Catania, la banda diceva «africa» o «stella» per indicare la qualità della cocaina

L’organizzazione scoperta nella zona di Acireale dai carabinieri e dedita al traffico ed allo spaccio di droga gestiva l'attività sia all'ingrosso che al dettaglio. Sotto la regia dei tre capi ritenuti contigui al clan mafioso Laudani - Giuseppe Bonanno, Daniele Mangiagli e Francesco Vittorio - Salvatore Sardo e Antonino Sapiente sarebbero emersi quali corrieri, incaricati da Francesco Vittorio di occuparsi della consegna dello stupefacente agli acquirenti.

L’associazione, grazie alla rudimentale ripartizione dei ruoli tra venditori e fornitori di sostanza stupefacente, avrebbe ideato un preciso modus operandi, volto a commettere ripetute azioni delinquenziali attraverso l’utilizzo di un linguaggio allusivo, parole (come «africa» o «stella» per indicare la qualità della cocaina) e frasi in codice (che alludessero a prodotti di gastronomia venduti nel bar), non solo per organizzare incontri con gli acquirenti, ma anche per indicare le sedi deputate alle riunioni fra gli associati.

Nel corso dell’attività d’indagine i carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tre persone e ne hanno denunciato in stato di libertà altre tre.

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