CATANIA. Lo scorso campionato era un «oggetto misterioso», a causa anche della sfortunatissima stagione della squadra rossazzurra. Quest’anno aveva cominciato su un ritmo lento a lui poco congeniale, probabilmente perché i suoi muscoli pretendono un rodaggio più lungo e accurato, adesso Fabian Monzon cresce partita dopo partita. Magari non è impeccabile nella fase difensiva, ma è più puntuale e costante nel proporsi in avanti. A nostro avviso sarebbe ideale nel ruolo di esterno di centrocampo, dove Sannino lo ha provato, come già aveva fatto Pellegrino, ma è finito spesso a guardia della propria area di rigore, anche a causa degli infortuni in serie dei difensori etnei. Senza lasciarsi andare al facile ottimismo, Monzon come gli altri compagni adesso cominciano, comunque, a guardare al futuro da un’ottica diversa.
«Trapani è stata la gara della svolta. Ci siamo ripresi dopo aver cominciato male, anche se rimane l’amara delusione per non esser riusciti a vincere». Esordisce così, a Torre del grifo, il terzino argentino che si sofferma anche su se stesso: «Sono migliorato rispetto all’anno scorso. Dicevano che non avevo fiducia, mentre adesso sto molto meglio anche all’interno del gruppo. Sono un terzino a cui piace attaccare e il mister vuole sia che mi proponga in avanti e sia che torni in difesa. È il compito che mi ha affidato e cerco di svolgerlo nel modo migliore. So di poter dare di più e mi sto impegnando per migliorare ancora».
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