Finisce il cammino del Catania nel campionato di Lega Pro. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha revocato «l'affiliazione alla fallita società Calcio Catania Spa, con svincolo del parco tesserati», come si legge sul sito della Federazione. «Il presidente federale - si legge nel comunicato - preso atto della dichiarazione di fallimento della società Calcio Catania Spa pronunciata dal Tribunale Civile di Catania - Sezione Fallimentare in data 22 dicembre 2021, con concessione dell’esercizio provvisorio successivamente prorogato sino al 19 aprile 2022 e della cessazione dell’esercizio provvisorio della società Calcio Catania Spa, disposta dal medesimo Tribunale in data 9 aprile 2022 e comunicata dai Curatori in pari data, ha deliberato di revocare l’affiliazione alla fallita società Calcio Catania Spa, con svincolo del parco tesserati».
Come espressamente dichiarato, la Federcalcio ha chiuso definitivamente la storia del Catania dopo che oggi il Tribunale aveva disposto «la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica» che era previsto per il 19 aprile prossimo. La squadra non giocherà più in Serie C, a partire dalla gara di domani con il Latina che non si disputerà. La società era stata dichiarata fallita nel dicembre dello scorso anno. La decisione odierna del Tribunale aveva fatto seguito alla «decadenza per inadempimento all’obbligo di pagamento integrale del corrispettivo» comunicata ieri dai curatori «al Fc Catania 1946 srl» dell’imprenditore Benedetto Mancini che aveva presentato l’unica offerta di acquisto, ma senza versare l’intero importo fissato dal bando che era di 500 mila euro.
Nella notte la dirigenza rossazzurra aveva provato a racimolare 35 mila euro per permettere ai curatori di disporre della somma utile per disputare la partita con il Latina, in programma domani (10 aprile). Partita che è saltata nonostante alcuni imprenditori avessero garantito delle somme a fondo perduto, garantendo col proprio patrimonio. Ora è davvero finita per il Catania che non disputerà le ultime 4 partite del torneo.
«Esprimo il massimo rispetto per l’operato della curatela e del giudice fallimentare. Con grande dolore debbo constatare che la cessazione dell’esercizio provvisorio ;nel corso di svolgimento della stagione regolare arreca un grave nocumento al campionato di Serie C ;ed è questa una situazione che;, come presidente di Lega, non avrei mai voluto vivere», ha detto il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sulla decisione del Tribunale di Catania di cessare anticipatamente l’esercizio provvisorio per la società etnea. «In questi mesi, e ancor prima fin dall’operazione Sigi - ha aggiunto Ghirelli - ho cercato in tutti i modi di far capire che gli impegni assunti dovevano essere rispettati; impegni che ;tuttavia non sono stati mantenuti. È innegabile, il Covid ha ;aggravato irreversibilmente la situazione, ma rimane il fatto che, in quest’ultima fase, sono state avanzate proposte prive di alcun senso che hanno determinato la più spiacevole delle conclusioni».
La decisione del tribunale etneo comporta l’esclusione immediata della squadra dal campionato di serie C. «La Lega Pro e i suoi club - ha sottolineato Ghirelli - ;in quanto dotati di uno spiccato senso di responsabilità, sanno comunque ;affrontare e venire a capo di una situazione che avrebbe potuto determinare un danno non governabile. Concludo sottolineando la insopportabile sofferenza che tutta questa; vicenda provoca alla città, ai tanti tifosi del Catania in Sicilia, in Italia, nel mondo».
L'esclusione del Catania naturalmente rivoluziona la classifica, a vantaggio di alcune squadre e a svantaggio di altre. Fra le squadre beneficiate ci sono le altre due siciliane, il Palermo e il Messina.
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