ACIREALE. Benedetto Facebook. Una volta tanto, la tecnologia non è all'origine di un reato a sfondo sessuale, ma aiuta a stroncarlo. Un reato particolarmente odioso, perché nella parte della vittima c'è una bambina di meno di dieci anni; e nella parte del "cattivo" c'è il suo papà, un uomo di 34 anni di Acireale.
A scoprire la tresca, orribile, tra padre e figlia, è stata proprio la madre, che ha intercettato dialoghi in chat, tra padre e figlia, purtroppo inequivocabili. L'indagine telematica della madre era partita notando degli atteggiamenti "strani" da parte della bambina, otto anni appena, che, come spesso accade nelle famiglie spezzate, andava a trascorrere alcuni week-end da sola nella casa del padre, separato dalla madre.
La donna è quindi andata a spiare nel "diario segreto" telematico che è oggi, per tanti bambini e adolescenti, la pagine Facebook. E lì, ha scoperto l'orrore. C'erano discussioni, tra padre e figlia, che andavano oltre, troppo oltre il normale dialogo che può esserci tra padre e figlia, specie con bambini di quell'età. La piccola individuava il papà come il suo "fidanzato", e quello che faceva con quel "fidanzato", e che veniva descritto nella discussione, somigliava tanto, troppo, a quello che fanno i veri fidanzati. Che non fosse solo un gioco tra papà e figlia, lo confermavano anche i consigli dell'uomo, che suggeriva alla bambina di tenere segreta la loro relazione. In cambio, assicurava, le avrebbe fatto dei regali.
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