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Contestate le consulenze di Acicastello: condanna per il sindaco

La facoltà del sindaco di nominare esperti non può considerarsi prerogativa arbitraria , ma è un’opzione gestionale che deve essere coerente con la disciplina

ACICASTELLO. "La facoltà del sindaco di nominare esperti non può considerarsi una prerogativa arbitraria del conferente ma è un'opzione gestionale che deve essere coerente con la disciplina del ricorso da parte della pubblica amministrazione a professionalità esterne".

Con queste motivazioni la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti (sentenza 23/2015) ha condannato l'attuale sindaco di Aci Castello Filippo Drago e il suo predecessore Silvestra Enza Raimondo a risarcire rispettivamente 28 mila e 70 mila euro riconoscendoli responsabili del danno erariale causato dall'affidamento di alcuni incarichi esterni: la Raimondo per quelli di esperto in materia urbanistica dall'1 gennaio 2008 al 30 maggio 2009 all'ingegnere Francesco Papale (cui sono stati corrisposti compensi per 40.641 euro) e di esperto giuridico all'avvocato Giuseppe Russo dal 31 dicembre 2007 al 31 maggio 2009 (cui sono stati corrisposti compensi per 29.445 euro); Drago per l'incarico di esperto in materia urbanistica conferito all'architetto Ignazio Greco dal 18 maggio 2011 al 19 giugno 2012, con un compenso di 28.098 euro.

Accolte invece positivamente le motivazioni per l'incarico affidato da Drago dal 18 agosto 2009 al 30 giugno 2010 alla dottoressa Giuseppa Testa quale esperto in materia urbanistica. A far scattare il procedimento di responsabilità amministrativa nei confronti dei due erano stati i risultati di un'ispezione eseguita dalla Ragioneria generale dello Stato tra il 16 febbraio e il 21 marzo del 2012.

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