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Inchiesta su migranti e rifiuti a Catania, la Cassazione annulla il sequestro a Gianino

La terza sezione della Corte di Cassazione ha accolto con rinvio il ricorso della Procura di Catania contro la decisione del Tribunale del Riesame di annullare il sequestro, emesso dal Gip, di 200mila euro da due conti correnti intestati a Francesco Gianino, titolare della 'Mediterranean shipping agency' di Augusta (Siracusa), indagato nell'ambito dell'inchiesta Bordeless sulla gestione di rifiuti da navi di Ong.

"La decisione della Suprema Corte - spiega il legale di Gianino, l'avvocato Dina D'Angelo - non rende esecutivo il sequestro che tornerà ad essere al centro del dibattimento dell'udienza con il Tribunale del riesame di Catania in diversa composizione".

"Otto euro a sacco", una tariffa concorrenziale per "lo smaltimento illecito di tutti i rifiuti fondato sul trattamento indifferenziato di quelli sanitari pericolosi con quelli comuni solidi urbani". Era quanto aveva scritto il Gip Carlo Cannella nel decreto di sequestro eseguito il 20 novembre 2018 dalla guardia di finanza di Catania.

Per il Gip "la rilevante presenza di numerose navi private coinvolte nell'attività di soccorso in mare, indirizzate per lo sbarco dei migranti in porti italiani, in particolare della Sicilia", si era tradotta "in uno proporzionale aumento del giro d'affari dell'agenzia marittima di Francesco Gianino". Ma il provvedimento, nella parte del sequestro beni a Gianino, è stato poi annullato dal Tribunale del riesame di Catania, contro cui ha presentato ricorso la Cassazione, che lo ha accolto con rinvio.

 

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