Quattro giovani di Adrano accomunati da un unico destino, la morte dopo una serata in discoteca. E proprio la serata tra risate, balli e divertimento è l'ultima immagine che Manuel Petronio ha postato sul proprio profilo Instagram; un breve video mentre balla nella discoteca Banacher.
Un epilogo di serata che nessuno avrebbe mai immaginato: l'auto che percorre la statale 121 Catania-Paternò e che si schianta contro lo spartitraffico dello svincolo per la zona industriale di Belpasso, la vettura che si spezza in due come i sogni del 17enne Manuel che aveva accettato un passaggio per ritornare a casa, della 15enne Erika, da qualche mese fidanzata con il 20enne Salvo, della 28enne Lucrezia (che lascia due gigli di 8 e 3 anni avuti da una precedente relazione) compagna dell'unico sopravvissuto, il 40enne che si trovava alla guida della vettura e che oggi sarà sottoposto ai prelievi per gli esami tossicologici per verificare se avesse bevuto alcol o avesse assunto sostanze stupefacenti.
Dai primi rilievi nessuno di loro indossava la cintura di sicurezza anche se non si sa se sarebbe servito a qualcosa considerata la dinamica dell'incidente. L'unica certezza, però, è che la "Leon" andava a forte velocità anche perché a quell'ora la strada era quasi vuota. L'impatto è stato fatale per i quattro con i corpi che sono stati sbalzati fuori dalla vettura.
Rabbia, incredulità e sgomento in paese, i 4 erano conosciuti e descritti come "ragazzi semplici". Giovani che si trovavano nella auto della morte e che, magari, stanchi dalla lunga notte e assopiti, non si sono neanche accorti che la loro ora era giunta.
"Siamo ancora increduli e storditi dalla terribile notizia che quattro nostri concittadini giovani,giovanissimi, abbiano perduto la vita in un gravissimo incidente stradale sulla strada statale 121", ha dichiarato il sindaco di Adrano, Angelo D'Agate, con un post su Facebook.
"Un'immane tragedia ha colpito la nostra Comunità che - continua - in silenzio e con le lacrime agli occhi fa proprio il grande dolore ed il grave lutto subito dai familiari, ai quali ci stringiamo con un abbraccio fraterno".
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