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Impiantava stent scaduti ai pazienti, chiesto il processo per un primario di Catania

L'ospedale Cannizzaro di Catania

La Procura di Catania ha chiesto alla terza sezione penale del Tribunale la condanna a tre anni di reclusione del primario dell’unità di Emodinamica dell’ospedale Cannizzaro, Alfredo Ruggero Galassi, accusato di avere impiantato nelle arterie di due pazienti, durante interventi di angioplastica, sei stent medicali contenenti farmaci antiproliferazione già scaduti di validità.

Il Pm Agata Consoli ha invece chiesto l’assoluzione di due cardiologi dello stesso reparto, Salvatore Adriano Azzarelli e Michele Giacoppo. Il primario è imputato per abuso d’ufficio e somministrazione di farmaci guasti, contestazione quest’ultima mossa anche agli altri due medici indagati anche per delitto colposo contro la salute pubblica.

Nel procedimento l’ospedale Cannizzaro è presente come parte civile, rappresentato dall’avvocato Tommaso Tamburino, che si è associato alla richiesta della Procura, e come responsabile civile, assistito dal penalista Franco Passanisi, per la posizione del primario del reparto, chiamato in giudizio da due pazienti, che sono parti lese.

Il processo riprenderà il prossimo 17 dicembre con le arringhe degli avvocati difensori. Dall’inchiesta sono usciti definitivamente due fornitori degli stent, Alessandro Pilo e Salvatore Costanzo, accusati di frode in pubbliche forniture, che sono stati assolti, su parere conforme della Procura, dal Gip in sede di processo col rito abbreviato. (ANSA)

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