«Ti arrivi il nostro abbraccio, sorella. Ti arrivi la nostra solidarietà e la nostra rabbia. Non ti lasceremo sola. Non consegneremo te e le donne della nostra città alla cultura dello stupro, della violenza sul nostro corpo, della sessualità tossica, del dominio sull’altro, del femminicidio. Chiediamo attenzione e rispetto delle regole, controllo e ascolto, servizi per le donne. Chiediamo alle istituzioni un risveglio civile. Chiediamo maggiore sicurezza per tutte e tutti».
È il messaggio rivolto alla 13enne vittima di violenza sessuale nei giorni scorsi nella Villa Bellini delle donne catanesi - di Cgil, Udi, la Ragnatela, Città felice, Fare stormo- il Cerchio delle donne, Fnism Catania, Femministorie, Auser, Anpi, Antimafia e legalità, Governo di lei, Immagina Motta S.Anastasia, Memoria e Futuro, Rete Restiamo Umani, Rete Studenti Medi, Shamofficine, Sunia Catania e Sicilia e Udu - che si sono date appuntamento alle 17.30 di oggi, 7 febbraio, di fronte alla Prefettura e «chiedono al Prefetto di essere ricevute per manifestare grande preoccupazione in merito alla sicurezza della città, che ha intrapreso una pericolosa discesa sociale, economica ed etica».
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