Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'inchiesta choc di Catania, fissati gli interrogatori di Sammartino e del carabiniere della bonifica dalle microspie

La linea di difesa del deputato regionale sarà decisa dal suo legale dopo che verrà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari

Sarà interrogato domani, venerdì 19 aprile, dal gip Carla Aurora Valenti, il deputato regionale Luca Sammartino, indagato per corruzione dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta Pandora su presunte infiltrazioni mafiose nel Comune di Tremestieri Etneo. La linea di difesa, con l’avvocato Carmelo Peluso, che lo assiste, sarà decisa dopo l’interrogatorio di garanzia.

L’uomo forte della Lega nell’isola, con passati politici in Udc, Pd e Italia Viva, eletto con circa 21 mila preferenze alle ultime Regionali, il secondo più votato in Sicilia, è stato sospeso dal giudice da incarichi pubblici per un anno. Per lui la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Dopo la notifica del provvedimento, effettuata ieri da carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania, Sammartino si è dimesso da vicepresidente della Regione e da assessore all’Agricoltura, incarichi che ha assunto ad interim il governatore Renato Schifani.

Il parlamentare si è detto «sereno e certo che emergerà la totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa e che con stupore leggo mi vengono contestati».
Sammartino è indagato per due casi di corruzione. Il primo è avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata alle europee che lui sosteneva nel 2019 per il Pd, Caterina Chinnici, poi eletta e da dopo passata a Forza Italia, totalmente estranea all’inchiesta.

Il secondo caso riguarda due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Catania, uno in servizio e l’altro in aspettativa che avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e «bonificato» da eventuali «cimici» la sede della sua segreteria. Per uno di loro, il maresciallo in pensione Antonino Cunsolo, la Procura aveva chiesto la misura cautelare della sospensione dall’incarico, ma il gip si è riservato di decidere dopo l’interrogatorio di garanzia del militare dell’Arma previsto per domani.

Tag:

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia