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Catania, la Cisl dopo la violenza di gruppo: «Occorrono pene severe e certe e più aiuto alle donne che denunciano»

I carabinieri della sezione scientifica all'interno dei bagni di Villa Bellini

«L’inizio delle festività della nostra giovanissima Santa Patrona, martire e vittima di violenza per mano di Quinziano, sono state “macchiate dalla notizia di un’inaudita violenza su un’altra giovanissima vittima». Lo afferma Maurizio Attanasio, segretario della Cisl etnea, parlando della violenza sessuale di gruppo aggravata a una tredicenne nei giardini comunali della Villa Bellini.

«Alcuni giorni fa - continua - una ragazzina di 13 anni pensava di trascorrere momenti di spensieratezza, come giusto che sia, per la villa Bellini. Ma quella passeggiata si è tramuta in orrore e violenza, in una ferita indelebile che le ha sporcato e macchiato per sempre il corpo e l’anima. Come Cisl, esprimiamo la nostra massima solidarietà alla giovane e supporto alla sua famiglia. E, nello stesso tempo, chiediamo interventi politici, legislativi ed educativi più adeguati che riteniamo ormai non più rimandabili».

La riflessione di Attanasio guarda anche ai genitori. «Pensiamo che i nostri figli, nipoti, sorelle siano al sicuro tra le strade e i luoghi di ritrovo della nostra città - aggiunge - ma evidentemente non è così. E non lo è, lo sappiamo, in particolar modo in tutti quei luoghi o quei quartieri più vulnerabili e intrisi di disagio e abbandono sociale. Di certo non ci sono ricette sicure per debellare questi orrendi reati - sottolinea ancora Attanasio - ma forse si potrebbe cominciare dal riformare la giustizia e rendere ancor più certe pene severe e tutelare e assistere di più le donne che denunciano. Chiediamo poi a chi ci amministra, a tutti i livelli, di porre maggiore attenzione al contrasto al degrado sociale e all’ignoranza culturale che stanno investendo la nostra società»..

Secondo Attanasio, «è giunto il momento di un impegno straordinario della politica di avviare processi di educazione e prevenzione nelle scuole e nei luoghi aggregativi. L’istituzione scolastica non è all’anno zero, ma bisogna partire dall’introduzione dell’educazione affettiva, sessuale e sentimentale, dal rispetto dell’altro, di principi fondamentali in qualsiasi azione educativa e di recupero e di integrazione sociale».

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