Beni per oltre 2,5 milioni di euro sono stati sequestrati da carabinieri del Comando provinciale di Catania a Giovanni Comis, ritenuto esponente di spicco del gruppo del rione Picanello della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano di Cosa Nostra.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale in applicazione del codice antimafia su richiesta della Dda etnea, riguarda anche la casa discografica «Q Factor Records sas», intestata ad uno dei figli del boss e utilizzata da noti cantanti neomelodici. Sigilli sono stati posti anche a dodici unità immobiliari in fase di completamento in una zona centrale di Catania.
Comis, destinatario di più condanne anche irrevocabili per associazione mafiosa, è detenuto dallo scorso ottobre - quando i carabinieri portarono a termine l'operazione Picaneddu - per trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, reati che, secondo la Procura distrettuale, avrebbe commesso per preservare il proprio patrimonio. In particolare, gli accertamenti patrimoniali svolti dai carabinieri avrebbero fatto emergere come, almeno dal 2008, Comis e il suo nucleo familiare avessero tratto mezzi di sostentamento da redditi di provenienza illecita.
Il pannello diffuso a ottobre scorso dai carabinieri
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